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Come abbiamo realizzato il nuovo acquario d’acqua dolce da 600 litri !

By mauro in Freshwater on 14 Marzo 2021 - No Comments

In questo articolo andiamo a descrivere passo passo tutte le procedure ed i prodotti che abbiamo utilizzato per la realizzazione dell’ acquario d’ acqua dolce che occupa una delle vetrine del nostro negozio.
Partiamo con i dati tecnici dell’ acquario : vasca aperta realizzata su misura 160 x 65 x 65 h, supporto in acciaio inox rivestito con dei pannelli in multistrato laccati di colore bianco opaco.

Le sue dotazioni tecniche comprendono:

-un filtro Eheim 2078 collegato alla vasca attraverso due fori sul fondo della stessa con bocchettoni a tenuta, in modo da avere una struttura pulita  visibile sui 4 lati e senza tubi esterni

-un impianto di Co2 con bombola da 4kg e diffusore in vetro della Blau posto in linea sul tubo di mandata del filtro

-una plafoniera ibrida led + 4 T5 da 54 w PacificSun.

Il vecchio layout aveva esaurito la sua spinta emotiva così ad Ottobre  2020 abbiamo iniziato a pensare ad un  nuovo progetto.

La sua realizzazione non era facile in quanto ,a differenza di quasi tutte le realizzazioni visibili sul web ,  doveva essere gradevole su entrambe i lati lunghi della vasca e parzialmente anche sui 2 lati corti.

Nell’ allestimento di un acquario ci sono molti fattori da considerare:  la profondità , la sezione aurea , la regola dei terzi (tutti e 3 derivanti dai fondamentali della  pittura e dalla composizione fotografica )  la buona conoscenza dello sviluppo e delle esigenze ( in termini di richiesta di luce ) delle piante acquatiche .

Da quì i primi schizzi su alcuni fogli di carta volanti ( i più tecnologici si cimentano con la fotocomposizione digitale ) ed una volta consolidata l’ idea principale , la spasmodica ricerca dei materiali che sarebbero andati a comporre l’ hardscape  in questo caso costituito da radici di torbiera Manila e molte rocce Oceania.

Come diciamo sempre  ai nostri clienti , non è possibile creare un bell’ allestimento con poco  materiale!. Molti lo interpretano come un incentivo all’ acquisto di merce per un mero profitto commerciale, ma in realtà l’ esempio più esplicativo che spesso facciamo è ” provate a costruire un bel paesaggio con una casa , una fattoria di animali ,qualche albero , uno sfondo di montagne e cosi via con soli 3 0 4 mattoncini di Lego ! ” Mi direte che è impossibile !

Diventa molto utile, invece,  creare una sagoma delle dimensione reali della vasca con un cartone e cominciare a porre i vari materiali decorativi al suo interno. I Giapponesi , che sono dei maestri in questo campo , lo chiamano Dojo che tradotto significa luogo in cui si segue la via .

A Dicembre 2020 abbiamo deciso di passare dalla teoria alla pratica. C’è voluto qualche giorno e ed un pò di chilometri per visitare i nostri fornitori , alla ricerca di tronchi e rocce che soddisfacessero le nostre esigenze.

Il giorno 10 con tutti i materiali a disposizione abbiamo iniziamo l’ hardscape ! Sul fondo abbiamo  posizionato al centro uno strato di circa 5 cm di graniglia vulcanica al fine di creare una collina su cui andare a collocare i 3 grossi tronchi e le rocce più grandi al fine di sostenere in posizione obliqua i tronchi stessi.

Una volta posizionato ed incollato il tutto (al fine di prevenire crolli postumi ) abbiamo ricoperto il fondo con 4 sacchi di Soil  della Tropica da 9 litri l’ uno che abbiamo distribuito  con un pennello , in modo da colmare i buchi formatisi  tra le rocce ed i tronchi. A questo punto la collina centrale  in alcuni punti era alta più di 15 cm.

Hardscape fronte e retro

A differenza di altri materiali ( tipo ghiaini ), con il soil si possono fare degli strati molto spessi in quanto non dà problemi nel creare eventuali zone anaerobiche , dannose nella gestione futura dell’ acquario.  La produzione di anidride solforosa che ne potrebbe derivare sarebbe dannosa per i pesci e per le radici delle piante !

Il giorno 16 sono arrivate finalmente le piante dalla Tropica . Due cartoni contenenti un centinaio di vasetti tra piante coltivate in vitro , le cosìddette CUP e vasetti tradizionali da coltivazione idroponica.

Tra i due tipi di coltivazione noi preferiamo la prima in quanto sono piante coltivate senza pesticidi, in ambiente sterile e senza lumache. Inoltre le piante in CUP una volta piantate, a differenza di quelle in idroponica , si adattano senza traumi e con maggior vigore alla coltivazione sommersa senza dover sostituire le foglie già presenti, che nel caso dell’ idroponica sono cresciute in ambiente umido ma fuori dall’ acqua !

Da quì è iniziata la fase piu bella: la piantumazione ! . In questo caso durata per circa 4 ore con pinzette e forbici. Siamo partiti da quelle di fondo tappezzanti come : Eleocharis sp. minima ,Pogostemon herectus , Micranthemum sp. Montecarlo , Staurgine repens , Marsilea hirsuta , Gratiola viridescens , Hygrophyla compacta e la spettacolare Alternanthera reinichi sp. Mini dal colore rosso inteso .

Prima piantumazione

Poi siamo passati alle piante alte a stelo come : Rotala rotundifolia green e Roala rotundifolia “Hra” che abbiamo piantato mescolandole tra di loro , in modo da creare una zona variegata con colore verde e rosso tenue.

E per ultime le piante epifite quali : Hygrophyla pinnatifida ,Bucephalandra kedang red, Hemianthus callitrichoides Cuba, Anubias barteri nana, Microsorium trident , Bolbitis heudelotii e Christmas moss e Fissidens fontanus. Tutte queste piante e muschi fissate ai tronchi ed alle rocce con una colla specifica oppure legate con del filo sintetico.

 

 

 

A questo punto abbiamo proceduto ricoprendo il fondo piantumato con della carta assorbente che poi abbiamo bagnato nebulizzandola con acqua d’ osmosi. Oltre a mantenere umide le piante questo metodo evita lo spostamento del terriccio ( soil ) durante la fase di riempimento.

 

 

Altra particolarità di questo allestimento è la parte emersa del tronco ,che abbiamo rivestito con un particolare tessuto igroscopico che andrà ad assorbire l’ acqua dalla vasca per fornire la giusta e costante umidità al muschio ed alle orchidee che andremo a coltivare .

 

 

 

 

 

Abbiamo collegato il tubo al rubinetto e riempito lentamente l’ acquario facendo attenzione a non dissestare il fondo!. La nostra acqua d’ acquedotto ha valori accettabili per le piante : conducibilità 420 micro simens, GH 12, KH 8. Altro fattore determinante , in questo caso , per l’ uso esclusivo di acqua di rubinetto ( quindi calcarea) è data dal fatto che il fondo costituito da una grande quantità di soil, necessita di carbonato di calcio per tamponare il suo grosso potere deionizzante .

Questa caratteristica del fondo ,particolarmente intensa nella fase iniziale, oltre al rilascio nella colonna d’ acqua di cospicue quantità di ammonio necessita di un planning di cambi d’ acqua che prevede il 50% al giorno per la prima settimana, il 50% ogni due giorni la seconda ed  il 50% ogni tre giorni la terza settimana.

Indubbiamente impegnativo questo avvio ! Vi ripagherà, però, con un incredibile crescita di ogni genere di piante per molti anni .

Ah ,dimenticavo , fin dal primo giorno e’stata somministrata la Co2 regolata a circa 3/4 bolle al secondo ,che grazie ad una elettrovalvola funzionerà solamente durante le ore di luce. La fertilizzazione dell’ acqua invece , inizierà con modalità giornaliera solamente dopo 14 giorni con Tropica specialised nutrition in dose di 30ml .

L’ introduzione dei primi pesci ed altri animali alghivori avverrà solo alla fine della seconda settimana . Nello specifico questi saranno : 6 Crossochelius siamensis , 30 Caridina multidenticulata (Japonica Amano shrimp) e 50 lumache Clithon.

Dopo due mesi siamo orgogliosi del risultato raggiunto. L’acquario si mostra in tutto il suo lussureggiante sviluppo ed armonia. impegno e fatiche sono state del tutto ripagate. A voi il giudizio finale!

 

  • mauro - 14 Marzo 2021

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